people collaborating in an office
Veronica Frangiosa

Change management: agevolarlo con i nudges.

Quante volte l’introduzione delle novità ha subito brusche frenate?
Quanto ci si concentra sugli aspetti tecnici di una nuova tecnologia, sottovalutando i vantaggi e benefici per l’azienda?

Il processo di diffusione dell’innovazione è strettamente legato all’esperienza del singolo e alle sue potenziali resistenze al cambiamento. Il fattore umano influenza molto le decisioni e, per questo motivo, nel processo di trasformazione digitale l’aspetto comportamentale conta tanto quanto quello tecnologico.

La digital adoption può dirsi completa quando si raggiunge la piena consapevolezza che il cambiamento è una trasformazione del comportamento – e quando questo viene accettato e interiorizzato a diversi livelli dell’organizzazione.

Change management: tre consigli per condurlo in modo efficace

La chiave per rendere efficace l’azione delle nuove tecnologie collaborative è inserirne l’adoption in un processo che abiliti l’acquisizione di nuovi comportamenti, attraverso tre azioni:

  • Diffondere esperienze d’uso positive
  • Individuare e superare i pregiudizi e gli stereotipi che portano a generare resistenza al cambiamento
  • Sviluppare delle pratiche che semplifichino le scelte disponibili, creando dei percorsi di collaborazione efficaci per gli utenti

Queste azioni possono essere condotte applicando alla digital adoption la teoria dei nudges.


Change management e teoria dei nudges: una “spinta gentile” verso i comportamenti più adatti
Cos’è il nudge?

È così che si definisce il nudge: una spinta, un sostegno indiretto volto ad influenzare le nostre decisioni.

Introdotta originariamente da Thaler e Susstein nel 2008, la teoria dei nudges è fondata sull’idea che un comportamento umano è tendenzialmente irrazionale, emotivo e intuitivo. Per questo, meccanismi di default come scorciatoie cognitive ed empiriche possono aiutare il processo decisionale: i nudges sono quelle azioni che possono attivarle, accompagnando e guidando le scelte dell’individuo.

Negli ultimi dieci anni la teoria dei nudges si è sviluppata notevolmente e la sua applicazione è stata possibile in diversi campi. La potenza delle azioni di nudging risiede nel fatto che si basano su meccanismi di scelte automatiche: questo li rende una strategia molto efficace per spingere le persone ad interiorizzare nuovi comportamenti ed abitudini, evidenziandone i benefici, in particolare quando si intraprendono percorsi di change management.

Come funziona il nudge? L’applicazione del modello EAST

Gli studiosi del Behavioural Insights Team hanno elaborato un vero e proprio framework per l’applicazione della teoria dei nudge, elaborato sulla base del modello EAST: Easy, Attractive, Social e Timely.
Una volta identificato l’obiettivo ed il comportamento che si vuole cambiare, l’applicazione del nudge nel change management avviene generando dei “pungoli” all’adozione del nuovo comportamento..
Secondo il modello EAST, il nudging può essere applicato facendo seguito ad uno di questi quattro principi:
1) Make it easy: semplificare il messaggio e spingere sulle scelte di default
2) Make it attractive: attirare l’attenzione
3) Make it social: rendere il cambiamento condivisibile e spingere sull’adozione del comportamento socialmente collaborativo
4) Make it timely: stimolare le persone quando è più probabile che siano ricettive (ad esempio, sensibilizzare sul tema prevenzione e dei vaccini ora che il coronavirus ha messo tutti sull’attenti)


L’introduzione del nudge funziona meglio attraverso azioni agili, coerenti con processi di adozione di nuovi comportamenti caratterizzati da logiche di pensiero veloci, emotive e intuitive.

Perché adottare il nudging?

Il momento storico che stiamo vivendo ci porta a mettere in atto dei grandi cambiamenti comportamentali. Se è vero che accogliamo molte nuove abitudini con entusiasmo -sperimentiamo le gioie del co-editing e non dobbiamo più lottare con diverse versioni e bozze sparse dei documenti condivisi- è anche vero che l’essere umano è resistente al cambiamento per natura e che all’entusiasmo iniziale bisogna far seguire anche una buona dose di pazienza e perseveranza.

Per questo motivo l’applicazione della teoria dei nudges all’interno di un contesto di change management potrebbe aiutare le persone a vedere gli effetti positivi e i benefici di una trasformazione che è già in atto – e ci sta portando verso la più veloce trasformazione digitale della storia.

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